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Trovati 2 documenti.

I miserabili. Con uno scritto di Charles Baudelaire

eBook / testo digitale

Hugo, Victor - Zini, Marisa

I miserabili. Con uno scritto di Charles Baudelaire

Mondadori, 07/05/2013

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Titolo e contributi: I miserabili. Con uno scritto di Charles Baudelaire

Pubblicazione: Mondadori, 07/05/2013

EAN: 9788804534389

Data:07-05-2013

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: Meditato dall'autore fin dal 1845, I miserabili vide la luce solo nel 1862: diciassette anni impiegò infatti Hugo per scrivere e pubblicare quello che egli stesso riteneva il suo capolavoro, il punto culminante della sua già monumentale opera. Accolto freddamente dalla critica - con la sola, notevolissima eccezione di Rimbaud che ne parlò come di "un vero poema" -, il romanzo ottenne invece una strepitosa fortuna di pubblico: 3500 copie vendute in poche ore, collette popolari per acquistarlo, un vero e proprio movimento d'opinione che fece preoccupare seriamente il regime di Napoleone III, per non parlare delle innumerevoli traduzioni e riedizioni, versioni cinematografiche e teatrali, fumetti... Un successo vasto e durevole, dovuto alla straordinaria capacità di Hugo di sintetizzare la sua vocazione poetico-simbolica e quella realistico-sociale, dando così vita a un'opera in cui le vicende dei tanti, indimenticabili personaggi si intrecciano con la storia del popolo di Parigi e la rievocazione dei momenti cruciali della sua epopea, dalla battaglia di Waterloo ai moti insurrezionali del 1832.

Orfeo

eBook / testo digitale

Cocteau, Jean - Zini, Marisa

Orfeo

Einaudi, 04/11/2014

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Titolo e contributi: Orfeo

Pubblicazione: Einaudi, 04/11/2014

EAN: 9788806065102

Data:04-11-2014

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: Orfeo, scritto nell'estate del 1925 a Villefranche-sur-Mer e rappresentato nel giugno dell'anno successivo al Théâtre des Arts di Parigi dai Pitoëff, costituisce il primo punto fermo nella produzione teatrale di Jean Cocteau. In questa minuscola e misteriosa tragedia confluiscono, certo, le esperienze ed i tentativi anteriori, le estrosità bizzarre, talora astratte e gratuite di una Parade o di un Mariés de la Tour Eiffel, che al pubblico erano apparsi festosi ed insolenti fuochi di prestigio scenici; come le sollecitazioni classiche, le fascinazioni del mito che avevano indotto il poeta a tradurre, o meglio a riscrivere un'Antigone e un Edipo re. Così in Orfeo, su una tessitura di racconto mitico, trasposto in termini di volutamente ambigua modernità, quella stessa che nell'opera grafica di Cocteau conferisce alle forme reali, mediante un fluido e continuo tratto, la purezza sovrumana e algebrica del geroglifico, si affaccia il mondo inquietante del circo: dal cavallo sapiente ai personaggi sospesi a mezz'aria, dagli specchi che inghiottono con l'immagine la persona alle colombe addomesticate, alla testa parlante dell'uomo decapitato. D'altronde nella didascalia iniziale lo stesso Cocteau ci avverte che la scena è molto somigliante ai "salotti dei prestidigitatori", aggiungendo poco oltre che essa in nulla può essere mutata in quanto si tratta di "uno scenario "utile" in cui il minimo particolare ha la sua funzione come i dispositivi di un numero di acrobati". Per parte sua il prologo, a nome degli interpreti, dichiara, proprio come accade prima dei numeri particolarmente pericolosi: attenzione, "lavoriamo molto in alto e senza rete di soccorso". Dalla Nota di G. R. Morteo