Le civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra
eBook / digitaler Text

Hamid, Mohsin

Le civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra

Abstract: "Se la globalizzazione ha da prometterci qualcosa, qualcosa che possa spingerci ad accogliere a braccia aperte il caos che ne deriva, allora quel che ha da prometterci è questo: saremo piú liberi di inventare noi stessi". Con tale dichiarazione di intenti si apre questa raccolta di articoli e brevi saggi di uno dei piú provocatori e stimolanti narratori del nostro tempo. Ma nel mondo globalizzato abbiamo davvero la libertà di inventare noi stessi? Tutto sembra indicare il contrario, perché ogni pretesto è buono per imprigionarci in quelle "illusioni dilaganti, pericolose e potenti" che portano il nome di civiltà. Hamid lo chiama il giogo del depistaggio: "Ci viene detto di dimenticare le fonti del nostro disagio perché c'è in gioco qualcosa di piú importante: il destino della nostra civiltà". E cosí finisce per sembrarci inevitabile che provare inutilmente a respingere l'immigrazione e a sigillare le frontiere sia piú importante che porre rimedio al disordine economico e alle crescenti disparità sociali. Muovendosi fra i ricordi personali e la riflessione politica, fra la letteratura e la cronaca, Hamid guarda al mondo che ci circonda con gli occhi di uno scrittore cresciuto fra il Pakistan e gli Stati Uniti, vissuto a Londra e tornato di recente ad abitare a Lahore. E leggendolo noi scopriamo che forse è possibile liberarsi dal giogo del depistaggio, e "mettersi insieme per inventare un mondo post-civiltà, e quindi infinitamente piú civile".


Titel / Autor: Le civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra

Veröffentlichung: Einaudi, 14/06/2016

EAN-Code: 9788806225100

Datum:14-06-2016

Notiz:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
Allgemeine Daten (100)
  • Datumstyp: detail Datum
  • Datum: 14-06-2016

"Se la globalizzazione ha da prometterci qualcosa, qualcosa che possa spingerci ad accogliere a braccia aperte il caos che ne deriva, allora quel che ha da prometterci è questo: saremo piú liberi di inventare noi stessi". Con tale dichiarazione di intenti si apre questa raccolta di articoli e brevi saggi di uno dei piú provocatori e stimolanti narratori del nostro tempo. Ma nel mondo globalizzato abbiamo davvero la libertà di inventare noi stessi? Tutto sembra indicare il contrario, perché ogni pretesto è buono per imprigionarci in quelle "illusioni dilaganti, pericolose e potenti" che portano il nome di civiltà. Hamid lo chiama il giogo del depistaggio: "Ci viene detto di dimenticare le fonti del nostro disagio perché c'è in gioco qualcosa di piú importante: il destino della nostra civiltà". E cosí finisce per sembrarci inevitabile che provare inutilmente a respingere l'immigrazione e a sigillare le frontiere sia piú importante che porre rimedio al disordine economico e alle crescenti disparità sociali. Muovendosi fra i ricordi personali e la riflessione politica, fra la letteratura e la cronaca, Hamid guarda al mondo che ci circonda con gli occhi di uno scrittore cresciuto fra il Pakistan e gli Stati Uniti, vissuto a Londra e tornato di recente ad abitare a Lahore. E leggendolo noi scopriamo che forse è possibile liberarsi dal giogo del depistaggio, e "mettersi insieme per inventare un mondo post-civiltà, e quindi infinitamente piú civile".

Zitate

APA:Hamid, M..(2016). Le civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra Einaudi.

MLA:Hamid, Mohsin, . Le civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra Einaudi.2016.

Chicago:Hamid, Mohsin, . (2016). Le civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra Einaudi.

Harvard:Hamid, M..(2016). Le civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra Einaudi.


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