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Introduzione agli studi di storia

eBook / testo digitale

Corrao, Pietro - Viola, Paolo

Introduzione agli studi di storia

Donzelli Editore, 15/10/2020

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Titolo e contributi: Introduzione agli studi di storia

Pubblicazione: Donzelli Editore, 15/10/2020

EAN: 9788879899253

Data:15-10-2020

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: La storia è in pericolo, e così la memoria collettiva. Se la funzione di entrambe è stata a lungo quella di legittimare il presente, oggi questa legittimazione sembra non servire più, e il presente sembra cercare in se stesso la propria identità, seguendo criteri legati all'efficienza realizzatrice più che all'autorevolezza derivante dall'antichità. Questo volume si propone come un'agile introduzione allo studio di una disciplina che mostra segni di crisi impensabili solo qualche decennio addietro, ma che al tempo stesso è oggetto più che mai di acutissimo interesse. Nato dalla concreta esperienza della didattica nell'università, e destinato alla didattica, il libro propone una riflessione sui concetti fondamentali della conoscenza storica, a partire dal senso e dall'utilità dello studio del passato in relazione alle esigenze del presente. Attraverso l'illustrazione dei problemi relativi al confronto dello storico con le fonti, dell'attrezzatura concettuale e dell'attendibilità della ricostruzione del passato, giunge alla proposta di quadri interpretativi delle grandi epoche in cui tradizionalmente è stata ripartita la storia europea: medioevo, età moderna, età contemporanea.

Politica industriale nell'Italia dell'euro

eBook / testo digitale

Zecchini, Salvatore

Politica industriale nell'Italia dell'euro

Donzelli Editore, 30/06/2020

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Titolo e contributi: Politica industriale nell'Italia dell'euro

Pubblicazione: Donzelli Editore, 30/06/2020

EAN: 9788855220774

Data:30-06-2020

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: Entrare nell'Unione monetaria europea ha comportato per i paesi partecipanti un rovesciamento del precedente paradigma di gestione della domanda e dell'offerta in termini macroeconomici. Si richiedeva anche per l'Italia una politica industriale, ma di quale tipo? Da più parti se ne invocava la presenza ogni qual volta si manifestava una grave crisi di settore o di grandi imprese, oppure di fronte all'incalzante avanzare di nuove tecnologie e delle economie emergenti, che scardinavano gli equilibri di mercato. In quei frangenti si deprecava, in particolare, l'assenza di una politica industriale dello Stato volta a proteggere settori e imprese, nonché a fornire la spinta finanziaria per il rinnovamento dell'economia. Questo libro vuole sfatare diversi miti, primo tra tutti l'idea che non vi sia stata in Italia una politica industriale, o che quest'ultima consista nell'offrire protezione a imprese che non reggono la concorrenza di mercato, e che aumentando spesa pubblica e disavanzo di bilancio si possa risolvere il problema principale del ritorno a una crescita consistente e sostenibile. Attraverso un'analisi dettagliata e documentata emerge con chiarezza che in Italia c'è stata sì una politica industriale, che spesso però si è rivelata inappropriata – soprattutto nell'affrontare il difficile e complesso percorso verso la crescita –, di intensità discontinua, non sorretta da sufficiente mobilitazione di risorse pubbliche e private, e poco attenta a emendare le gravi debolezze di sistema. Il volume si chiude con uno sguardo alle sfide dei prossimi anni, indicando su quali punti è urgente concentrare l'impegno della politica industriale, in modo da renderla efficace.

L'ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria

eBook / testo digitale

Portelli, Alessandro

L'ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria

Donzelli Editore, 31/01/2020

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Titolo e contributi: L'ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria

Pubblicazione: Donzelli Editore, 31/01/2020

EAN: 9788868439859

Data:31-01-2020

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: Qual è il significato delle Fosse Ardeatine? Quale memoria ha lasciato la strage nazista compiuta a Roma il 24 marzo 1944, come rappresaglia dell'attentato partigiano di via Rasella, in cui il giorno prima erano morti 33 tedeschi? Questo libro, uscito nel 1999 e insignito del Premio Viareggio, è divenuto ormai una pietra miliare della storiografia contemporanea e un punto di riferimento per i tantissimi lettori che continuano ad accostarsi ad esso, spesso in occasione dei ricorrenti quanto accesi dibattiti sulla memoria del fascismo e dell'antifascismo. Protagonista assoluta del libro è la voce diretta dei portatori della memoria: duecento intervistati, di cinque generazioni, e di diversissima estrazione sociale e politica (compresi fascisti ed ex fascisti). L'autore torna a lavorare sul suo saggio bandiera, che ha gettato per la prima volta una luce sulle false notizie circolate in occasione del terribile eccidio delle Fosse Ardeatine. Ad arricchire questa nuova edizione, in occasione dei vent'anni dall'uscita della prima, è un saggio dedicato proprio alla memoria del nazifascismo e al suo rapporto con le più recenti riprese di sussulti fascisti e di letture revisioniste o svalutative della Resistenza. Ancora oggi, in modo singolare, quella tragica strage rappresenta un banco di prova della coscienza delle nuove generazioni. Raccolte da Alessandro Portelli, con uno scrupolo che è pari alla passione civile e alla tensione letteraria, le voci di questo libro danno vita a una ricostruzione di grande respiro corale, che si struttura attorno all'elaborazione e alla codificazione di un linguaggio. Ed è il linguaggio, alla fine, a farsi storia: una storia parlata; parlata a Roma.

Discorso e verità nella Grecia antica

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Foucault, Michel

Discorso e verità nella Grecia antica

Donzelli Editore, 20/02/2020

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Titolo e contributi: Discorso e verità nella Grecia antica

Pubblicazione: Donzelli Editore, 20/02/2020

EAN: 9788868439453

Data:20-02-2020

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: "La parresia è un'attività verbale in cui un parlante esprime la propria relazione personale con la verità, e rischia la propria vita perché riconosce che dire la verità è un dovere per aiutare altre persone (o se stesso) a vivere meglio. Nella parresia il parlante fa uso della sua libertà, e sceglie il parlar franco invece della persuasione, la verità invece della falsità o del silenzio, il rischio di morire invece della vita e della sicurezza, la critica invece dell'adulazione, e il dovere morale invece del proprio tornaconto o dell'apatia morale". Michel Foucault Chi è colui che può "dire la verità"? E quali rischi corre? Quanto gli può costare il suo "parlar chiaro"? E ancora: qual è il rapporto tra la verità e il potere? Deve coincidere, il dire la verità, con l'esercizio del potere, o deve essere un'attività del tutto indipendente e separata? Verso la fine del V secolo a.C., nella Grecia classica, la verità comincia ad essere percepita come un problema. Anzi, secondo Foucault, la problematizzazione della verità è l'elemento che caratterizza la fine della filosofia presocratica e l'inizio della filosofia così come ancora oggi noi la conosciamo. L'obiettivo dichiarato di queste lezioni, tenute a Berkeley nel 1983, è appunto quello di ricostruire, attraverso la problematizzazione del concetto di verità, "una genealogia dell'atteggiamento critico nella filosofia occidentale". Il metodo seguito è quello, rigoroso e affascinante, dell'analisi filologica. Protagonista di questo magistrale seminario foucaultiano è infatti una parola, il termine parresia, che connota, nella lingua greca, l'attività di colui che dice la verità. Seguendone il percorso nelle tragedie di Euripide, nei testi "socratici" di Platone, e poi in quelli di Aristotele e Plutarco, Epitteto e Galeno, Foucault restituisce a pieno le tensioni etiche della società greca, e insieme propone la questione centrale del suo metodo di indagine: vi sono momenti, nella storia del pensiero, in cui certe realtà – la verità, la criminalità, la follia, il sesso – diventano "un problema"; è su questi momenti che conviene addensare l'attenzione, è lì che bisogna indagare. In questa edizione le lezioni di Berkeley sono accompagnate in appendice dal testo integrale della conferenza tenuta da Foucault all'Università di Grenoble nel maggio del 1982, in cui si possono rintracciare in forma embrionale i filoni di ricerca che svilupperà nel corso del suo lavoro sulla parresia.

Civiltà Appennino. L'Italia in verticale tra identità e rappresentazioni

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Nigro, Raffaele - Lupo, Giuseppe

Civiltà Appennino. L'Italia in verticale tra identità e rappresentazioni

Donzelli Editore, 27/01/2020

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Titolo e contributi: Civiltà Appennino. L'Italia in verticale tra identità e rappresentazioni

Pubblicazione: Donzelli Editore, 27/01/2020

EAN: 9788855220101

Data:27-01-2020

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: "Quella che qui si propone è una risalita. Una camminata sul pendio della storia e della rappresentazione, per recuperare quota e aprire lo sguardo su un mondo. Nessun languore, nessuna nostalgia; l'Appennino è il luogo di riconquista di una lunga e radicata tradizione letteraria, artistica, identitaria che vuole essere aperta all'innovazione. Già nel nome, un lettore attento al futuro e sensibile al passato potrebbe scorgere la prefigurazione di questo doppio passo". Dalla Presentazione di Piero Lacorazza e Gianni LacorazzaSpina dorsale del nostro paese, l'Appennino attraversa territori molto diversi tra loro, dalla Calabria silana ai monti lucani, dall'Abruzzo del Gran Sasso ai percorsi delle Marche interne, fino ai monti tosco-emiliani e a quelli liguri, che lo proiettano verso l'incontro con le Alpi. Eppure, nella loro diversità, sono luoghi accomunati da una profonda identità. Sono proprio i tratti fondativi della "civiltà Appennino" quelli che Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo ci rivelano in questo libro, mettendo in rapporto suggestioni e nozioni provenienti dalla letteratura, dalla storia, dall'antropologia, dall'arte. Da questo insieme di elementi emerge un paese interpretato non più secondo la tradizionale prospettiva orizzontale – Nord, Centro, Sud – ma in chiave verticale, cioè secondo la sua struttura fisica, che favorisce una lettura altimetrica della società del passato, del presente e del futuro. Una linea che fa da trait d'union tra il Mediterraneo e l'Europa, senza dimenticare le componenti socioculturali di Oriente e Occidente. Guardare l'Italia in verticale consente di rileggere la storia del nostro paese facendo perno su tre direttrici: da un lato la linea adriatica, dall'altro la linea tirrenica e, al centro tra le due, la dorsale appenninica, intesa come zona regolatrice e di confluenza. Il racconto di questa traiettoria mediana, la verifica degli aspetti assimilabili, l'indagine di una tradizione che appartiene all'Italia collinare e montana permettono di lanciare una sfida rivolta al futuro, che ha nella sua agenda non soltanto lo scopo di "riconoscersi", ma anche quello di prefigurare nell'Appennino un progetto politico, economico e imprenditoriale in grado di riqualificare un'area geografica ritenuta marginale e farne un laboratorio utopico di nuove esperienze.Questo volume inaugura la serie realizzata in collaborazione con la Fondazione Appennino, con sede a Montemurro, in Basilicata; www.appenninofondazione.it.

I margini al centro. L'Italia delle aree interne tra fragilità e innovazione

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Carrosio, Giovanni

I margini al centro. L'Italia delle aree interne tra fragilità e innovazione

Donzelli Editore, 03/05/2019

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Titolo e contributi: I margini al centro. L'Italia delle aree interne tra fragilità e innovazione

Pubblicazione: Donzelli Editore, 03/05/2019

EAN: 9788868439316

Data:03-05-2019

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: "I luoghi ai margini, le aree interne e periferiche, sono spazi di critica e di sperimentazione sociale, dove avanzano altri modelli di sviluppo: rappresentano dei laboratori capaci di produrre soluzioni e di contaminare – innovandoli – gli altri contesti territoriali".La maggior parte degli osservatori ha guardato alla lunga crisi iniziata nel 2008 concentrandosi sulla sua matrice economico- finanziaria. Allo stesso tempo, le analisi e le proposte per uscire dalla crisi hanno coinvolto per lo più i centri dello sviluppo. Ma per capire ciò che sta avvenendo, sostiene Giovanni Carrosio, è necessario guardare alla crisi come a un intreccio di tre fenomeni, distinti ma interdipendenti: la crisi ambientale, la crisi fiscale dello Stato e la crisi migratoria. Esaminando questi fenomeni come correlati, lo sguardo si inverte, portando al centro ciò che generalmente è considerato marginale. Come ci suggeriscono le recenti vicende socio-politiche che hanno sovvertito lo scenario mondiale – dall'elezione di Trump alla Brexit e all'affermazione dei governi populisti in Europa –, coinvolgendo le aree rurali di tutto l'Occidente, i "margini" reagiscono ai profondi cambiamenti contemporanei incanalando il proprio malessere in una domanda di protezione sociale che assume spesso connotati populistici e regressivi. Tuttavia, nei margini si sviluppano anche risposte di natura opposta. Si cercano soluzioni, si praticano innovazioni che sconfinano rispetto ai percorsi che hanno dato origine alla crisi, incanalando sulla strada dell'emancipazione i modi di fare società su scala locale. Dai margini le contraddizioni sociali si possono vedere nella loro dimensione più radicale, e pertanto è lì che i fattori che danno origine e alimentano la crisi si vedono in modo più elementare e nitido. Questo loro posizionamento fa sì che i territori al margine si trovino in vantaggio rispetto alle aree metropolitane, ponendosi come portatori di istanze e nuovi modelli di sviluppo.

Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d'amore e desiderio

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Woolf, Virginia - Sackville-West, Vita

Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d'amore e desiderio

Donzelli Editore, 02/05/2019

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Titolo e contributi: Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d'amore e desiderio

Pubblicazione: Donzelli Editore, 02/05/2019

EAN: 9788868438838

Data:02-05-2019

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: Virginia Woolf ha quarant'anni. Insieme al marito Leonard dirige una casa editrice, la Hogarth Press, e il suo nome comincia a essere noto. Sta lavorando alla Signora Dalloway, che la consacrerà come una delle scrittrici più rivoluzionarie e apprezzate del suo tempo. Al diario confida di sentirsi vecchia, ma ha appena incontrato la donna che diventerà il suo più grande amore, l'affascinante Vita Sackville-West. Vita ha trent'anni. Anche lei scrittrice, è una giovane donna aristocratica; sposata con un diplomatico, è al centro di una fitta rete di amicizie e di amori. Viaggia molto, scrive poemi e racconti, e quando conosce Virginia è immediatamente attratta dalla sua bellezza spirituale e dal fascino della sua personalità. Poco dopo ha inizio la loro storia d'amore, che queste lettere ci raccontano. L'ampio carteggio tra le due donne andrà avanti per vent'anni: in esso le dichiarazioni appassionate si alternano a improvvise ritrosie, i rimbrotti alle ironie; Vita e Virginia adorano scherzare, prendersi in giro, punzecchiarsi, ma spesso il gioco cede il passo a slanci impetuosi e senza freni. Il volume raccoglie oltre un centinaio di lettere, le più significative, di questa storia, che culminerà per Virginia nella scrittura di Orlando: la biografia di un essere meraviglioso che vive per quattro secoli passando da un sesso all'altro, e che ha le fattezze della bella Sackville-West, è un omaggio a lei, un tentativo di rendere eterna una relazione minacciata dalle tante avventure di cui Vita non riesce a fare a meno. Con gli anni, la passione travolgente si trasforma in amicizia profonda. Vita sarà sempre l'"adorata creatura" di Virginia, l'amazzone dalle gambe lunghe e affusolate che attraversa a grandi falcate le strade del mondo. Allo stesso tempo, Vita non lascerà mai la sua amata, la riempirà di regali e attenzioni, e sarà proprio lei l'unica persona – oltre a Leonard e alla sorella Vanessa – a cui Virginia consentirà di avvicinarsi nei momenti più cupi delle sue malattie. Il loro amore, scrive Nadia Fusini nel suo saggio, "si tramuta in gelosia e in abbandono e trapassa in tradimento e in rimpianto, ma non finisce mai. Le due donne si incontrano, si separano, si scrivono, smettono di scriversi, riprendono a scriversi, e sempre la tenerezza, l'amicizia, la nostalgia riemergono, e tornano la luce e l'incanto". Continuano a cercarsi e a incontrarsi, fino alla fine: "con ogni probabilità, fecero ancora l'amore. Si abbracciarono, si baciarono ancora. E forse così, abbracciando Vita, Virginia tornò a sentire di abitare nel cuore dell'esistenza, e si sentì di nuovo in contatto con la vita, mentre si stava ormai allontanando nel mondo dell'irreale". Due scrittrici, due donne indipendenti, un grande amore. Queste lettere raccontano una storia la cui forza risplende ancora oggi, sfidando i canoni e il conformismo.

La mafia. Centosessant'anni di storia

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Lupo, Salvatore

La mafia. Centosessant'anni di storia

Donzelli Editore, 29/11/2018

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Titolo e contributi: La mafia. Centosessant'anni di storia

Pubblicazione: Donzelli Editore, 29/11/2018

EAN: 9788868438258

Data:29-11-2018

Nota:
  • Lingua: italiano
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Abstract: Se c'è un autore che ha dedicato allo studio delle organizzazioni criminali mafiose, tra Sicilia e America, libri che hanno rappresentato il punto di riferimento per gli storici, gli operatori di giustizia, il ceto politico, un più vasto mondo intellettuale e il grande pubblico, questi è senz'altro Salvatore Lupo. La sua Storia della mafia, pubblicata per la prima volta nel 1993, è rimasta per oltre vent'anni uno strumento insostituibile per larghi strati di lettori italiani e stranieri, grazie anche alle numerose traduzioni in tutto il mondo. Era giunto per l'autore il momento di compiere un nuovo sforzo di sintesi dell'intera materia, facendo tesoro degli studi passati, della documentazione e delle testimonianze nel frattempo venute alla luce. Partendo da questa consapevolezza, il libro ricostruisce centosessant'anni di storia della mafia. Parla della mafia siciliana e insieme della sua figlia legittima, la mafia americana. Ne coglie le interrelazioni, le reciproche interferenze. Pone i conflitti tra cosche, fazioni e gruppi affaristici in questa dimensione transcontinentale. La mafia ha rappresentato un fenomeno criminale caratterizzato da una costante essenziale: quella di definirsi e di essere percepita in stretta correlazione con gli strumenti, le ideologie, le culture delle sfere istituzionali e degli apparati repressivi che con alterne fortune l'hanno combattuta. In altri termini, la mafia non si può studiare, e non si può capire, se non in rapporto con l'antimafia. Questo legame consente di considerare i successi della mafia, o viceversa le sue sconfitte, come punti di osservazione utili per cogliere da un'ottica originale la grande storia. Ciò vale per l'America a proposito dell'emigrazione italiana, del proibizionismo, del New Deal. E vale altrettanto per l'Italia di fine Ottocento, del fascismo o del secondo dopoguerra, fino ad arrivare agli anni ottanta e novanta e alla complessa vicenda investigativa e giudiziaria che condusse agli assassinî dei giudici Falcone e Borsellino. Il maxiprocesso di Palermo segna una delle sconfitte più gravi subite dall'organizzazione criminale mafiosa. Da lì parte una nuova fase su cui Lupo getta per la prima volta lo sguardo: un'altra storia.

Ambasciatori. Diplomazia e politica nella Venezia del Rinascimento

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Alonge, Guillaume

Ambasciatori. Diplomazia e politica nella Venezia del Rinascimento

Donzelli Editore, 19/02/2019

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Titolo e contributi: Ambasciatori. Diplomazia e politica nella Venezia del Rinascimento

Pubblicazione: Donzelli Editore, 19/02/2019

EAN: 9788868438852

Data:19-02-2019

Nota:
  • Lingua: italiano
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Abstract: Cosa fa l'ambasciatore del re di Francia nella Venezia del Cinquecento: il diplomatico, l'umanista, l'eretico, l'uomo d'affari, la spia? Grazie alla sua posizione geografica strategica e alla sua rete commerciale, Venezia fu una porta verso l'"Altro", inteso sotto l'aspetto politico, culturale e religioso. Punto di osservazione privilegiato di questo mondo aperto fu l'ambasciata francese nella città del doge. Gli inviati francesi progettarono un'intesa politica e militare – scandalosa all'epoca – tra il re Cristianissimo e il peggior nemico della Cristianità, il sultano Solimano il Magnifico. Artefici di quell'"alleanza empia" furono perlopiù vescovi, che misero la loro cultura e il loro spirito tollerante a servizio di una politica spregiudicata. Basato su un ricco ventaglio di fonti – dalle corrispondenze private e ufficiali ai documenti inquisitoriali, dai racconti di viaggi alle cronache cittadine, dai libelli alle dediche degli umanisti –, il volume fa emergere la figura degli ambasciatori come uomini di frontiera a cavallo tra confessioni religiose e fedeltà politiche, attori di una circolazione di saperi, informazioni e libri nell'Europa del primo Cinquecento. Valenti umanisti e appassionati di antichità greco-romana, essi contribuirono infatti alla riscoperta da parte della corte di Francia dei tesori degli Antichi, dell'arte e della letteratura rinascimentale italiana. Uomini di cultura, ma anche uomini di potere, che attraverso il reclutamento di informatori e di spie, l'arruolamento di condottieri, la messa in circolazione di false notizie tentarono di condizionare l'andamento delle guerre d'Italia. Con rara ampiezza di sguardo e maestria di dettaglio, Guillaume Alonge ci conduce fin dentro i segreti di una delle corti più raffinate del l'Europa del Rinascimento, illuminando – come scrive Sergio Luzzatto nella sua prefazione – "il battutissimo spazio veneziano di una luce sorprendente".

Colette. Il genio femminile

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Kristeva, Julia

Colette. Il genio femminile

Donzelli Editore, 02/05/2018

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Titolo e contributi: Colette. Il genio femminile

Pubblicazione: Donzelli Editore, 02/05/2018

EAN: 9788868437671

Data:02-05-2018

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Abstract: "Amo la scrittura di questa donna: ti rapisce all'istante e senza un perché. Ma una spiegazione c'è: Colette ha inventato il linguaggio per definire la strana osmosi tra i piaceri che alla leggera chiamiamo fisici e l'infinito del mondo". Questo linguaggio nuovo è l'oggetto primo dell'attenzione di Julia Kristeva, che ci offre un'avvincente e sofisticata rilettura critica della scrittrice francese, andando a scavare nelle parole con cui Colette "dice l'indicibile e nomina l'innominabile". Colette (1873-1954), la scandalosa autrice di meravigliose pagine di letteratura erotica, l'amante insofferente e anticonformista di donne e di uomini, resta tuttora un'icona dell'immaginario libertario femminile. Sposata tre volte, ballerina spregiudicata nei teatri della Francia fin de siècle, fu anche la prima donna nella storia della Repubblica francese a cui furono tributati funerali di Stato. Pagina dopo pagina, la tumultuosa vicenda biografica di Colette si mescola all'analisi del suo genio, facendo di questa biografia un punto d'arrivo nella comprensione di una delle menti più creative del XX secolo.

La pura superficie

eBook / testo digitale

Mazzoni, Guido

La pura superficie

Donzelli Editore, 31/10/2017

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Titolo e contributi: La pura superficie

Pubblicazione: Donzelli Editore, 31/10/2017

EAN: 9788868436483

Data:31-10-2017

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Abstract: Uscirà, sarà un passante, osserverà i dettagli minimi, gli oggetti nelle strade, gli stratocumuli sopra le case tracciare segni senza significato. Ciò che siete non è reale. Ciò che siete vi oltrepassa a ogni istante.La pura superficie intreccia, in un'architettura studiatissima, voci e temi diversi. In primo piano c'è l'esistenza di una persona qualsiasi nelle città del mondo occidentale, una persona che attraversa il mezzo del cammino della propria vita sperimentando il vuoto, la solitudine, l'estraneità a se stesso e gli altri. Poi ci sono gli altri, gli individui che l'io incontra o osserva da lontano, e che in alcuni casi prendono la parola per rendere visibile la complessità dei destini personali. Infine, tutto intorno, c'è il piano dei destini generali, i grandi eventi collettivi che condizionano le singole vite, e che si mostrano sotto forma di esperienze dirette o, più spesso, di spettacoli: i conflitti degli anni settanta rievocati nel corso di una conversazione, il G8 di Genova, l'11 settembre visto in tv, i video dell'Isis. Un libro che parte dalle superfici (i finestrini di treni e aerei, gli schermi dei media, le facce degli altri) per ricercare la profondità. Un libro che alterna testi in versi e testi in prosa per allargare i confini e il pubblico della poesia, e per restituire un'immagine plausibile di cosa significhi essere vivi all'inizio del XXI secolo.

Malacarne. Donne e manicomio nell'Italia fascista

eBook / testo digitale

Valeriano, Annacarla

Malacarne. Donne e manicomio nell'Italia fascista

Donzelli Editore, 08/01/2018

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Titolo e contributi: Malacarne. Donne e manicomio nell'Italia fascista

Pubblicazione: Donzelli Editore, 08/01/2018

EAN: 9788868436957

Data:08-01-2018

Nota:
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Abstract: A quarant'anni dalla legge Basaglia, che ha sancito la chiusura dei manicomi, riemergono le storie e i volti di migliaia di donne che in quei luoghi hanno consumato le loro esistenze. In questo libro sono soprattutto donne vissute negli anni del regime fascista: figure segnate dal medesimo stigma di diversità che, con le sue ombre, ha percorso a lungo la società, infiltrandosi fin dentro i primi anni del l'Italia repubblicana. All'istituzione psichiatrica fu consegnata, dall'ideologia e dalla pratica "clinica" del fascismo, la "malacarne" costituita da coloro che non riuscivano a fondersi nelle prerogative dello Stato. Su queste presunte anomalie della femminilità, il dispositivo disciplinare applicò la terapia della reclusione, con la pretesa di liberarle da tutte quelle condotte che confliggevano con le rigide regole della comunità di allora. La possibilità di avvalersi del manicomio al fine di medicalizzare e diagnosticare in tempo "gli errori della fabbrica umana" non fece che trasformare l'assistenza psichiatrica in un capitolo ulteriore della politica sanitaria del regime, orientata alla difesa della razza e alla realizzazione di obiettivi di politica demografica, attraverso l'eliminazione dalla società dei "mediocri della salute", dei "mediocri del pensiero" e dei "mediocri della sfera morale". Fu così che finirono in manicomio non solo le donne che si erano allontanate dalla norma, ma anche le più deboli e indifese: bambine moralmente abbandonate, ragazze vittime di violenza carnale, mogli e madri travolte dalla guerra e incapaci di superare gli smarrimenti prodotti da quell'evento traumatico. In questo libro i percorsi di queste esistenze perdute vengono finalmente ricomposti, attraverso l'uso sapiente di una ricchissima documentazione d'archivio: diari, lettere, relazioni mediche, cartelle cliniche. Materiali inediti che raccontano la femminilità a partire dalla descrizione di corpi inceppati e che riletti oggi, con sguardo consapevole, possono contribuire a individuare l'insieme dei pregiudizi e delle aberrazioni che hanno alimentato – e in modo nascosto e implicito continuano ancora oggi ad alimentare – l'idea di una "devianza femminile", da sradicare per sempre dal nostro orizzonte culturale.

Storia degli Stati Uniti d'America. La "libertà americana" dalle origini a oggi

eBook / testo digitale

Foner, Eric

Storia degli Stati Uniti d'America. La "libertà americana" dalle origini a oggi

Donzelli Editore, 08/11/2017

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Titolo e contributi: Storia degli Stati Uniti d'America. La "libertà americana" dalle origini a oggi

Pubblicazione: Donzelli Editore, 08/11/2017

EAN: 9788868436766

Data:08-11-2017

Nota:
  • Lingua: italiano
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Abstract: "Nessun'altra idea, più di quella di libertà, è così fondamentale per l'immagine che gli americani hanno di se stessi, come individui e come nazione". si apre con queste parole il magistrale ritratto degli stati uniti d'America che ha consacrato Eric Foner, Premio Pulitzer per la storia 2011, come uno degli storici più autorevoli del nostro tempo. il concetto di libertà, in America, è sempre stato terreno di lotta, soggetto a interpretazioni molteplici e concorrenti. La parola freedom, affascinante e ambigua, è già nella dichiarazione d'indipendenza e segna le fasi più importanti della storia del paese, tanto da essere presente in contesti diversi come le manifestazioni per i diritti civili e i discorsi di guerra post-11 settembre. a ben vedere, tutta la vicenda americana si riassume in questo concetto chiave: una verità vivente e incontrovertibile, per alcuni americani; un paravento e una crudele menzogna per altri. dalla rivoluzione settecentesca ai giorni nostri, per gli americani la libertà è stata insieme una terra promessa e un campo di battaglia, il più forte legame culturale e la più pericolosa linea di tensione. Gli stati uniti nascono con la dichiarazione che annovera la libertà tra i diritti inalienabili, poi in costituzione si propongono di assicurarne a tutti i benefici; per essa, o contro di essa, è stata combattuta la guerra civile; in suo nome si è ripetuta la battaglia contro la schiavitù e l'apartheid. E, infine, la difesa della libertà anche al di fuori dei propri confini è stato il criterio ispiratore – e insieme lo schermo ideologico – della politica estera americana, dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda, da cuba al Vietnam, dalla guerra del golfo a quella in Siria, come l'autore sostiene con forza nella nuova introduzione scritta appositamente per questa edizione italiana. Come nota Alessandro Portelli nella sua postfazione, la sottolineatura dei limiti della libertà americana non diventa per Foner l'occasione per una distruzione del mito americano, ma contribuisce piuttosto a rafforzare il senso di quanto centrale sia l'idea di libertà nell'identità di un paese che, pur nelle sue evidenti contraddizioni, non smette mai di cercarla.

Antigone e la filosofia. Hegel, Holderlin, Kierkegaard, Heidegger, Bultrmann

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Montani, Pietro

Antigone e la filosofia. Hegel, Holderlin, Kierkegaard, Heidegger, Bultrmann

Donzelli Editore, 15/11/2017

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Titolo e contributi: Antigone e la filosofia. Hegel, Holderlin, Kierkegaard, Heidegger, Bultrmann

Pubblicazione: Donzelli Editore, 15/11/2017

EAN: 9788868436872

Data:15-11-2017

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: La figura di Antigone, figlia di Edipo e sorella di Eteocle e Polinice, è stata al centro della grande riflessione filosofica otto e novecentesca: a lei, e alla tragedia di Sofocle che tratta della sua storia, hanno dedicato pagine memorabili autori come Hegel, Hölderlin, Kierkegaard, Heidegger e Bultmann. In questo volume, Pietro Montani riunisce per la prima volta gli episodi fondamentali della moderna riflessione filosofica sull'Antigone: ciascuno di questi classici contributi, decisivi per la comprensione del pensiero dei rispettivi autori, è seguito da un saggio che contiene gli elementi necessari per affrontarne la lettura con un appropriato corredo di precisi presupposti teorici e chiare informazioni critiche. In tal modo il libro può aspirare a raggiungere un pubblico altrettanto vasto di quello che si suppone possa raccogliersi nell'ascolto delle parole di Sofocle. Completano l'opera quattro ampi saggi che fanno il punto su altre importanti letture filosofiche dell'Antigone: quelle di Nussbaum, Lacan, Zambrano, Irigaray, Cavarero, Ricoeur, Derrida. La ricognizione non è certo completa, né avrebbe potuto ambire ad esserlo, tanto è pervasiva la presenza di Antigone nel pensiero filosofico moderno. Di certo, però, è una ricognizione che legittima una tesi audace e qualificante: contro l'idea che vi siano tante Antigoni quanti sono i pensatori che l'hanno interrogata, qui emerge con chiarezza che la straordinaria complessità del testo sofocleo finisce per imporre la sua essenziale unità solo sullo sfondo di un coinvolgimento esplicito dell'esperienza estetica nell'orizzonte della filosofia pratica.

Terrore suicida. Religione, politica e violenza nelle culture del martirio

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Dei, Fabio

Terrore suicida. Religione, politica e violenza nelle culture del martirio

Donzelli Editore, 05/12/2016

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Titolo e contributi: Terrore suicida. Religione, politica e violenza nelle culture del martirio

Pubblicazione: Donzelli Editore, 05/12/2016

EAN: 9788868435011

Data:05-12-2016

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: "Pur essendo profondamente oltraggiati dagli atti terroristici, dobbiamo cercare di collocarli nei contesti politici, culturali e morali che danno loro significato. La condanna e la comprensione non sono incompatibili".Il "terrorista suicida" è una figura che sembra sfuggire a ogni possibile comprensione. L'inquietudine che suscita dipende anche dal fatto che alcune caratteristiche del suo comportamento non ci sono così estranee, ma fanno parte di una nostra storia: il martirio volto alla diffusione di ideali religiosi e politici è centrale nelle grandi tradizioni religiose, così come in tutti i movimenti nazionalisti che hanno plasmato l'Occidente moderno. Nelle forme di terrorismo suicida contemporaneo questi tratti si manifestano però in modalità che ci appaiono diverse e "distorte" – tanto più perturbanti, dunque, in quanto fondono il familiare e il mostruoso. L'opinione pubblica rappresenta il terrorista suicida per lo più in termini di devianza, follia, fanatismo; un soggetto irrazionale, che è stato plagiato o agisce sulla base di credenze religiose "primitive", quali l'attesa di un premio in paradiso. Per quanto riguarda gli studiosi, alcuni tentano di ricondurre queste scelte estreme a gravi disagi psicologici acuiti da condizioni di vita particolarmente critiche; altri le collegano a motivazioni esclusivamente razionali e tattiche. Si tratta però di approcci del tutto insufficienti: il terrorismo suicida non può essere compreso solo in riferimento a scelte strategiche politiche e militari, o a disposizioni psicologiche individuali, o a situazioni di vita drammatiche. Questi fattori hanno di certo un ruolo determinante, ma perché un individuo decida di aderire a un'organizzazione terroristica e di votarsi al martirio è necessaria una cornice culturale socialmente condivisa e radicata, un contesto profondamente morale, con una concezione socialmente plasmata del bene e del male, che attribuisca a quel gesto un valore alto e condiviso. E un ruolo cruciale in questo senso è giocato dalla religione: troppo spesso intesa in modo caricaturale e "primordialista", agisce in realtà come un lessico morale, nel quale si esprimono valori come la sacralità dei rapporti familiari, la solidarietà comunitaria, la morale pubblica – il senso dell'essere umani, in definitiva. Non si può dunque pretendere che le violenze islamiche – e le pratiche di martirio in particolare – divengano comprensibili solo se depurate da una "superficie" religiosa: quest'ultima è una componente costitutiva del loro significato. Il che non vuol dire che le religioni, e in specie l'Islam, siano in sé violente o portino alla violenza. Vuol dire però che i protagonisti del terrorismo suicida jihadista plasmano con forza la propria soggettività nel linguaggio e nella pratica islamica: dobbiamo tenerne conto se vogliamo comprendere, oltre che condannare.

Storia della mafia

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Lupo, Salvatore

Storia della mafia

Donzelli Editore, 27/09/2016

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Titolo e contributi: Storia della mafia

Pubblicazione: Donzelli Editore, 27/09/2016

EAN: 9788879899031

Data:27-09-2016

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: La mafia fa affari ma non è una congrega di affaristi. Traffica, ma non è una banda di trafficanti. Tratta con i politici ma non è un partito politico. È un'organizzazione criminale ma non è solo "criminalità organizzata". Cos'è, dunque, la mafia? Il fortunato saggio di Salvatore Lupo per la prima volta indaga con completezza e rigore storiografico l'intero arco della vicenda più che secolare della mafia siciliana, dalle origini ottocentesche dell'organizzazione mafiosa e delle sue ideologie agli esiti più recenti degli anni novanta del Novecento. Emerge con forza il ritratto di una struttura criminale che aspira a modellarsi sullo Stato prendendone in appalto le funzioni fondamentali, dal monopolio della violenza al controllo territoriale. Ecco allora la necessità di ricostruire la vita secolare delle "signorie territoriali", dei gruppi familiari e criminali operanti innanzitutto nei ristretti territori della città e della provincia di Palermo, vero e stabile fulcro dell'organizzazione mafiosa: da qui ripartendo fino a sciogliere i mille sanguinosi fili che la connettono alla nazione e al più vasto mondo.

Il problema del Rinascimento

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Huizinga, Johan

Il problema del Rinascimento

Donzelli Editore, 06/07/2016

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Titolo e contributi: Il problema del Rinascimento

Pubblicazione: Donzelli Editore, 06/07/2016

EAN: 9788868431754

Data:06-07-2016

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: "Il Rinascimento è un cambiamento di marea. E il passaggio dal medioevo all'età moderna deve essere visto non come una grande svolta, ma come una lunga serie di onde che vengono a frangersi sulla spiaggia: ciascuna si frange a una distanza diversa e in un momento diverso. Le linee di demarcazione fra vecchio e nuovo passano per punti sempre diversi; ogni forma di civiltà, ogni pensiero ricorre al suo momento, e la trasformazione non interessa mai tutto quanto il complesso della civiltà".L'idea di Rinascimento è uno dei concetti chiave su cui si è modellata l'identità culturale europea. Al solo pronunciarla, questa parola evoca ancora oggi, nel senso comune diffuso, il sogno di un'epoca "di porpora e d'oro", di un mondo immerso in un dolce chiarore. Individualismo, ritorno al classico e riscoperta dei suoi valori estetici, allentamento dei vincoli religiosi e senso della vita, nuova centralità del mondo e della natura: sembrano questi i suoi tratti essenziali, che una lunga tradizione di studi ha fissato nel tempo e che tuttora ci consegna. Ma è davvero così? "Leggere i saggi di Huizinga – scrive Gabriele Pedullà – è la migliore introduzione agli enormi problemi che un concetto fruttuoso, ma anche controverso come quello di Rinascimento ha posto e continua a porre agli studiosi". Il Rinascimento, infatti, è un concetto mutevole, caratterizzato, fin dalla sua prima definizione presso i contemporanei, da una larga oscillazione di significati, riguardo ai campi della sua applicazione, ai suoi termini cronologici e ai suoi ambiti geografici. Lo sviluppo stesso di questa parola, insomma, è una delle prove più lampanti del fatto che la storia non è una scienza indipendente, e che essa è legata da rapporti indissolubili con la vita stessa di un'epoca, il che rappresenta insieme la sua debolezza e la sua forza. Da Valla a Machiavelli e a Erasmo, da Vasari a Leonardo e a Galileo, e poi via via da Voltaire a Goethe, e da ultimo, nell'Ottocento, "secolo della storia", da Michelet a Burckhardt, l'interpretrazione del Rinascimento si sposta, fino a fissarsi alla fine, in modo schematico e semplificatorio, su una contrapposizione netta con l'intera storia precedente, con quel medioevo dei secoli bui che rischia di diventare, a confronto, un tutto indistinto e negativo. Ne segue, nota acutamente Huizinga, uno strano fenomeno di "predatazione" del Rinascimento medesimo: tutte le volte che, ben prima del fatidico crinale tra Quattro e Cinquecento, si presenta una qualche personalità in grado di esaltare i valori dell'individualismo, nella letteratura, nelle arti, nella scienza o nello stesso campo del rinnovamento religioso, ecco che questa personalità è rappresentata come "precorritrice", si tratti di Petrarca o di Dante, di Giotto o di Francesco d'Assisi. L'analisi di Huizinga suggerisce uno scenario più mosso, più articolato. Il Rinascimento è per il grande storico olandese un fenomeno fatto di sfumature, di mezze tinte; un'età di transizione che si dispone contraddittoriamente tra gli scenari dell'universo medievale e la faticosa, più lunga conquista della prospettiva del mondo moderno. Letto a distanza di quasi un secolo dalla sua stesura e a settant'anni dalla morte di Huizinga, questo saggio rappresenta un contributo incredibilmente attuale. Sfumata la visione di uno sviluppo storico a tutti i costi lineare e progressivo, l'idea di Rinascimento si ripresenta oggi come il banco di prova di una consapevolezza storica complessa, da rivisitare e da riconquistare. Ed è qui la grande lezione di questo splendido, piccolo libro.

Della pubblica felicità. Oggetto de' buoni principi

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Muratori, Lodovico Antonio - Al Kalak, Matteo

Della pubblica felicità. Oggetto de' buoni principi

Donzelli Editore, 25/07/2016

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Titolo e contributi: Della pubblica felicità. Oggetto de' buoni principi

Pubblicazione: Donzelli Editore, 25/07/2016

EAN: 9788868434854

Data:25-07-2016

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: "Di sfera più sublime e di origine più nobile è un altro desiderio, quello del bene della società, del ben pubblico o sia della pubblica felicità. Nasce il primo dalla natura; quest'altro ha per madre la virtù". Della pubblica felicità La riflessione sui temi del vivere associato e della sovranità accompagnò Lodovico Antonio Muratori lungo tutta la vita, portandolo a misurarsi con le grandi questioni che animavano il dibattito europeo. Difficile inquadrare la sua posizione dentro categorie nette, come più volte si è fatto oscillando tra un Muratori "ghibellino" e un Muratori controriformista. I testi pubblicati nel volume – il trattato Della pubblica felicità (scritto nel 1748 e stampato l'anno successivo) e i Rudimenti di filosofia morale (concepiti come lezioni di governo per il giovane Francesco Maria d'Este tra il 1713 e il 1715 e qui presentati per la prima volta in edizione critica) – costituiscono i nuclei del suo pensiero e consentono di abbracciarne il percorso comprendendone appieno la portata. Quella di Muratori, commenta Matteo Al Kalak, è una "modernità involontaria", i cui frutti più originali si nutrono di un'impostazione cristiana tradizionale. Secondo questo impianto, la politica è subordinata all'etica e il principe a Dio: il potere di chi governa è limitato dagli obblighi nei confronti dei sudditi, in primo luogo quello di renderli felici; a guidarlo sono le virtù cardinali, declinazioni di un valore supremo e inderogabile, la carità cristiana, base della coesione sociale. Ed è su questo punto che Muratori diviene moderno, forse al di là delle sue stesse intenzioni: il primato della carità come norma suprema di governo che illumina direttamente la coscienza del principe apre la strada a un'emancipazione della politica dal primato ecclesiastico, affrancando, almeno in parte, il sovrano dall'autorità religiosa. Si delinea dunque, nel pensiero muratoriano, un'evoluzione da un modello tradizionale in cui il principe è padre e padrone a un modello in cui il sovrano ha doveri inderogabili sotto il profilo morale. La cifra più proficua per leggere la Pubblica felicità e i Rudimenti è la tensione etica del loro autore, che disegna una società giusta e felice; questa non può scaturire da un mutamento radicale, da un processo di laicizzazione o da un contratto sociale, ma da un ritorno alle leggi costitutive della societas christiana: solo la purezza delle origini e l'adesione al modello evangelico possono salvare lo Stato e, con esso, la Chiesa. Tuttavia, un sostanziale pessimismo distanzia in modo netto Muratori dall'ottimismo illuministico: il male è destinato a riaffiorare ciclicamente, cosicché in ogni Stato l'infelicità succede alla felicità. La felicità terrena, anche se perseguita e cercata da prìncipi autenticamente cristiani e persino se goduta in "qualche buona dose", non dura a lungo: è un obiettivo difficilmente afferrabile e, di fatto, mai conseguibile in modo duraturo e definitivo.

La Grande guerra raccontata ai ragazzi

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Campagnaro, Marnie

La Grande guerra raccontata ai ragazzi

Donzelli Editore, 06/07/2016

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Titolo e contributi: La Grande guerra raccontata ai ragazzi

Pubblicazione: Donzelli Editore, 06/07/2016

EAN: 9788868431907

Data:06-07-2016

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: La Grande guerra raccontata attraverso la letteratura per l'infanzia, vista con gli occhi dei bambini e dei ragazzi protagonisti di storie in cui la guerra, con i suoi orrori, consolida legami d'amicizia, fa nascere sentimenti d'amore, causa dolorose separazioni, innesca repentini e spesso traumatici processi di crescita, induce a interrogarsi su chi sia il nemico e incita ad aprirsi al confronto e al dialogo con l'altro. La letteratura, dunque, come spazio per accostare i piccoli lettori di oggi a un evento tanto lontano quanto tragico come la prima guerra mondiale. Attraverso un approccio interdisciplinare, nei saggi che compongono la prima parte del volume si indaga il rapporto fra infanzia e guerra nei libri per ragazzi. La Grande guerra, infatti, è stata diversa dalle altre: ha travalicato molti "limiti" spaziali, temporali e umani, marchiando indelebilmente la coscienza identitaria del Novecento. Essa costituisce, inoltre, il primo esempio di conflitto in cui all'infanzia è attribuito un ruolo nel dispositivo bellico adulto: i "piccoli combattenti delle retrovie" fanno la loro comparsa nei discorsi patriottici di cui l'infanzia è destinataria privilegiata e i messaggi propagandistici vengono veicolati dalle opere letterarie per bambini e dal cinema, entrambi divenuti funzionali al progetto ideologico nazionale e alla mobilitazione anche dei più piccoli, considerati ormai risorse utili, se non decisive, allo sforzo bellico. La seconda parte del volume si articola in un'ampia e ragionata rassegna di romanzi e albi illustrati per bambini e ragazzi: uno "scaffale" – con indicazioni sull'età di lettura consigliata, le trame, le parole chiave e gli spunti di riflessione – costruito con gli strumenti della critica letteraria e della riflessione pedagogica, scegliendo opere che, per qualità dell'intreccio narrativo e cifra stilistica, sono da considerarsi letture arricchenti e preziose per aiutare insegnanti, genitori, educatori, bibliotecari e operatori culturali a leggere e ricordare insieme ai ragazzi la Grande guerra e, più in generale, per affrontare il tema dei conflitti. È difficile raccontare un evento tanto tragico senza ricorrere alla forza delle immagini; per questo il libro è corredato delle stupefacenti tavole di Federico Maggioni: le sue illustrazioni, intensissime e impietose, sono ritratti in presa diretta che schiudono un suggestivo spazio visivo per il confronto dialettico con i ragazzi.

La coscienza dei luoghi. Il territorio come soggetto corale

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Becattini, Giacomo

La coscienza dei luoghi. Il territorio come soggetto corale

Donzelli Editore, 09/12/2015

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Titolo e contributi: La coscienza dei luoghi. Il territorio come soggetto corale

Pubblicazione: Donzelli Editore, 09/12/2015

EAN: 9788868434045

Data:09-12-2015

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe
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Abstract: È il luogo a educare la comunità che lo abita; è il patrimonio di saperi, culture, esperienze, tradizioni a fornire alle persone che vivono in un certo luogo la direzione da percorrere per la crescita, per il proprio arricchimento continuo nel tempo. Giacomo Becattini, uno degli economisti più autorevoli, propone in queste pagine un rovesciamento del rapporto fra produzione e luoghi e ci offre il frutto della sua riflessione più recente, tornando al luogo inteso come matrice e tessuto connettivo dei mondi di vita e della produzione. In questo ribaltamento di prospettiva, l'esperienza dei distretti industriali – sistemi economici locali fondati sulla valorizzazione del patrimonio territoriale – è il primo antidoto alla crisi da gigantismo industriale e finanziario della globalizzazione. L'obiettivo è superare il concetto di settore produttivo attraverso il concetto di coralità produttiva dei luoghi, che affonda le radici non tanto nella storia economica dei luoghi, quanto nella storia della loro cultura produttiva; coralità cui si accompagna la visione utopica di un mondo di scambi solidali fra molteplici comunità di luogo. Quasi a testare la validità del suo approccio da economista, Becattini propone in coda al volume un dialogo con l'urbanista Alberto Magnaghi sul tema "coscienza di classe e coscienza di luogo", in cui la centralità del territorio è trattata, a partire dai due diversi sguardi disciplinari, come matrice patrimoniale di un globale costituito da una moltitudine di mondi locali cooperanti. L'unica strada percorribile, riflette Becattini, "è la costruzione di una, cento, mille, un milione di coscienze di luogo. Qui l'individuo non è perduto nell'ambiente di lavoro, né è succube dell'atmosfera aziendale, ma è parte attiva di una comunità di persone insediate in un dato luogo. Qui, nella dialettica della vita quotidiana, si formano la sua personalità e le regole che governano la coesistenza". È necessario, in questa prospettiva, che l'economia recuperi le sue radici. "Nel corso del tempo – scrive Becattini – si è sviluppata l'idea che il discorso economico ha una natura intima diversa da quella che lo vuole strumento della felicità umana". L'economia deve tornare a essere "quello che era in origine, vale a dire lo studio dell'organizzazione sociale più favorevole alla felicità dei popoli".