A Marsiglia Edmond incontra Mercedes (che aveva appena salutato il figlio Albert in partenza per l'Africa). I due parlano a lungo: Mercedes non odia l'uomo che ha davanti, anzi rimprovera sé stessa per le scelte sbagliate che ha fatto. Le strade dei due, un tempo giovani e felicemente innamorati, si dividono per sempre. La morte inaspettata di Édouard, il figlio di Villefort, fa però sorgere in Edmond dei dubbi sulla sua opera di 'giustiziere divino'. Queste incertezze lo portano così ad un viaggio nel passato: si reca al Castello d'If, che frattempo è diventato una sorta di museo aperto ai turisti. Qui visita la sua vecchia cella e quella dell'amico Faria. Disperatamente in cerca di un segno che possa cancellare ogni dubbio e rimorso, Dantès entra in possesso del trattato filosofico che il vecchio abate aveva scritto durante la sua prigionia. L'epigrafe del manoscritto recita: «Tu strapperai i denti al drago, tu calpesterai i leoni, ha detto il Signore.» Tali parole rincuorano Edmond, che vi vede una conferma della giustizia per ciò che ha fatto ai suoi nemici e del carattere 'divino' che aveva alla sua missione di vendetta. Danglars intanto giunge a Roma per riscuotere il credito di cinque milioni di franchi. L'intenzione del banchiere è di passare da Venezia, riscuotere una parte del denaro per poi recarsi a Vienna e stabilirvisi. Partita da Roma, la carrozza viene però intercettata dalla banda di Luigi Vampa, viene portato alle catacombe di San Sebastiano e rinchiuso nella stessa cella in cui era stato rinchiuso Albert de Morcerf. La prigionia di Danglars risulta subito molto particolare: ad ogni richiesta di cibo o bevande, questi gli vengono serviti celermente e sono di grande qualità, ma col difetto di avere un prezzo esorbitante, che Danglars, pur a malincuore, paga con assegni al portatore. Ben presto però il banchiere si stanca dello "scherzo", e domanda di parlare con Vampa che gli chiede, in cambio della libertà, cinque milioni di franchi. Danglars rifiuta. Ma col passare dei giorni la fame e la sete diventano insopportabili, così il banchiere cede. Esausto, ridotto ad uno straccio, reso disperato dalla fame, Danglars supplica Vampa di lasciargli almeno la vita; in quel momento giunge il Conte di Montecristo che, ottenuto il sincero pentimento del banchiere, gli svela la sua identità e lo perdona. Il 5 ottobre 1838 Maximilien Morrel approda sull'isola di Montecristo dove il Conte lo aspetta: l'ora della morte del giovane Morrel si avvicina. Il Conte gli fa ingerire dell'hashish, e fa entrare Valentine. Morrel, sotto l'effetto della droga, vedendo l'amata crede di essere morto. Dantès affida Haydée a Valentine chiedendole di proteggerla e di comportarsi con lei come una sorella. Egli, infatti, ora che la sua missione è definitivamente compiuta, ha intenzione di partire solo, ma Haydée gli schiude il suo cuore: la giovane greca offre a Edmond un nuovo amore e una nuova vita insieme. Finito l'effetto della droga, Maximilien si sveglia e Valentine gli rivela come sia stata salvata dal tentativo di avvelenamento da parte della matrigna e di come sia stata portata lì, dopo il finto funerale, in attesa di ricongiungersi con lui. L'indomani Montecristo e Haydée lasciano insieme l'isola. Prima di partire, Edmond lascia al servo Jacopo una lettera da consegnare a Maximilien e Valentine, in cui, tra l'altro, il Conte li rende eredi di parte della sua immensa fortuna.Le illustrazioni delle copertine sono tutte a cura di Cosimo Miorelli.Indice:Cap. CXII: La partenzaCap. CXIII: Il passatoCap. CXIV: PeppinoCap. CXV: La lista dei prezzi di Luigi VampaCap. CXVI: Il perdonoCap. CXVII: Il 5 ottobreContenuto: Alexandre Dumas - Il Conte di Montecristo - Tomo X - La redenzioneDownload (size): 1 file zip (mp3)128 Kbps - 167 Mb