La Città metropolitana, pensata nel contesto della legge 142/1990, riaffiora con forza nel nuovo quadro istituzionale promosso dalla legge 56/2014 c.d. Delrio. Permane il suo ruolo di Ente di pianificazione di area vasta, ma si afferma anche come motore socioeconomico e di integrazione sociale di un'area dove coesiste una popolazione variegata. Composta da residenti, ma anche da pendolari, da city users (che rispetto ai pendolari, hanno un consumo della città più saltuario, ma non meno invasivo) da metropolitan businessmen (che frequentano i centri delle metropolitane produttive, sedi di fiere e mercati, mostre, direzioni aziendali, per motivi di scambi) e sempre più da immigrati, spesso senza una identità anagrafica certa e spesso senza lavoro.In quest'ottica si sviluppa il dossier sulla Città metropolitana che mette in rilievo la normativa trattando gli organi, le funzioni, i poteri del nuovo Ente territoriale, ma anche preannunciando le prospettive future all'interno della riforma delle Autonomie locali. Nuovo impianto normativo destinato a sopprimere le Province e promuovere, invece, le Unioni dei Comuni e per l'appunto le Città metropolitane, restringendo il potere amministrativo delle Regioni.