L'antisemitismo non è un male oscuro, immutato nei secoli, periodicamente risorgente. Dalla nascita del cristianesimo fino al Novecento, quando si tramuta in 'licenza di genocidio', il discorso antiebraico ha seguito il passo della storia e si è articolato in un repertorio – un 'archivio' – di luoghi retorici e concettuali. Questo archivio è stato, e in parte è ancora, un fattore essenziale della cultura europea. Nella questione ebraica e in una delle sue più complesse espressioni oggi, Israele, l'Europa e il mondo vedono rispecchiati gli aspetti virtuosi e tragici della propria storia, la propria buona e cattiva coscienza, un simbolo, un perturbante, un 'altro' irriducibile. Nel secolo scorso questo nodo irrisolto di ostilità per il diverso ha generato uno sterminio; oggi la società multietnica sembra riattivare, con analoghi meccanismi e discorsi, forme simili di intolleranza verso l''altro'.